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La ricognizione di un pensiero improntato alla figura dell'antinomia dialettica, che Romano Guardini (1885-1968) mette a punto in un'opera del 1925, intitolata "L'opposizione polare: tentativi per una filosofia del concreto vivente", sembra lasciata cadere nel seguito della sua produzione. Eppure, tale pensiero continua ad ispirare sotterraneamente la speculazione di Guardini. In questo lavoro l'autore ne documenta la presenza e l'efficacia, tanto nelle innovative riflessioni antropologiche quanto nelle penetranti trattazioni sull'arte e sul linguaggio. Presentazione di Massimo Borghesi.